Beato Franz Jägerstätter, un martire che ci insegna la via da seguire.
Agosto 1943. Nel carcere militare di Berlino-Tegel, un condannato a morte traccia con mano maldestra le righe seguenti: «Anche se scrivo con le mani incatenate, è meglio che avere la mia volontà incatenata. A volte, Dio si manifesta donando la sua forza a coloro che lo amano e che non pongono le cose terrene al di sopra delle realtà eterne. Né la prigione, né le catene, e nemmeno la morte possono separare qualcuno dall’amore di Dio, strappargli la sua fede e la sua libera volontà. La potenza di Dio è invincibile».
Parole di una profondità sconvolgente, oltre che coinvolgente. Ma chi è quel singolare condannato? Si tratta di un martire della fede, beatificato dalla Chiesa Cattolica. Parliamo di Franz Jägerstätter (…)
(…) nella confusione relativista, suona ancor più stringente il monito del nostro beato e fa luce sul nostro cammino accidentato: «Abbiamo l’obbligo di pregare Dio di inviarci o mantenerci un intelletto sano, che ci permetta di capire a chi e quando dobbiamo obbedire. Rincresce molto di questi tempi che anche tra noi cattolici ci siano così tante persone che obbediscono a cose alle quali dovrebbero ribellarsi e si ribellano ad altre a cui dovrebbero obbedire».
Ricordiamo queste parole. Ricordiamo il suo esempio. Chiediamo la sua intercessione perché possiamo essere degni di seguire le sue orme, senza cedimenti, senza compromessi e senza paura.
PS | Invito tutti ad iscriversi al canale telegram di Tempi di Maria nato per poter continuare a condurre con maggior libertà la buona battaglia della diffusione della verità, anche riguardo a quei temi oggi più osteggiati e censurati: https://t.me/tempidimaria