I PRODIGI della Medaglia miracolosa: testimonianze dai fratelli e dalle sorelle

Testimonianze commoventi ricevute direttamente da fratelli e sorelle nella fede che, rispondendo a un mio appello lanciato in occasione della festa della Medaglia Miracolosa di un anno fa, hanno voluto condividere fraternamente per la gloria dell’Immacolata e l’edificazione e il conforto dei fratelli queste loro esperienze di vita, in cui si intrecciano fede, dolore e speranza. Gemme preziose da custodire per noi!… e per le quali li ringraziamo e promettiamo loro la nostra preghiera, raccomandandoci allo stesso tempo alla loro.

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Ave Maria! Fra Pietro, mi chiamo Anna e sono di Roma. Desidero scriverle questa mia testimonianza per la gloria di Maria. Il 19 maggio del 2011 ho avuto un incontro particolare. Mi stavo recando alla Basilica di San Paolo, quando al semaforo, all’uscita dalla stazione, mi si accostò una suora. Ella mi volle accompagnare fino alla Basilica e, mentre camminavamo, mi diede delle risposte a domande che erano racchiuse nel mio cuore, nessuno poteva saperle. La suora, inoltre, mi fornì vari insegnamenti ed informazioni che sosteneva venissero dal Signore per il bene della mia anima. Per me fu un incontro che mi stupì, perché la domanda che risuonava dentro la mia anima era: “Questa suora come fa a sapere tutte queste cose sul mio conto?”.

Tra tante cose mi chiese, pur sapendo già la risposta, se avessi desiderato fare dei pellegrinaggi a Međugorje, Lourdes, Fatima e così via. Le risposi che per via dei figli e per problemi economici non potevo farli e per me questo era un dispiacere amaro. Ella, con fermezza, mi rivolse queste parole: “La prima cosa che devi sapere è che la Vergine Santissima è sempre vicino a te, non vi è la necessità di recarti altrove! Se proprio vuoi andare in qualche santuario, la Madonna ti aspetta alla Basilica di Sant’Andrea delle Fratte!” Immediatamente rimasi di stucco poiché, tra tanti santuari mariani, mi indicò proprio la chiesa legata alla Medaglia Miracolosa, la quale, da quando l’ho indossata la prima volta, ha cambiato la mia vita e attraverso la quale ho sempre chiesto tante grazie per molte anime. Il mio stupore derivò soprattutto dal fatto che la suora non vide la Medaglia Miracolosa che indossavo, in quanto la tenevo all’interno di un maglioncino a collo alto, dunque non poteva neanche essere stata influenzata alla vista di questa.

Accorgendomi che questa persona era particolare, sembrava essere stata inviata dal Cielo, approfittai per chiederle di pregare per mia madre che all’epoca dovette combattere con un tumore inoperabile, non esistevano probabilità di uscirne neanche con le cure. Mia madre, su suggerimento della dottoressa che le aveva consigliato di provare delle cure abbastanza pesanti, decise di provarci fino alla fine, sostenuta anche dalla preghiera. Fu ricoverata per un periodo di tempo. Nella preghiera ebbi la certezza che sarebbe uscita il 13 maggio, come una firma da parte della Madonna che tutto sarebbe andato bene. Arrivò il giorno in cui disse che sarebbe uscita il 12 maggio, però, all’improvviso, successe che, a causa di un’analisi da fare in quel giorno, non poteva più andare via. Così, l’uscita fu rimandata al 13 maggio del 2011, ricorrenza della Madonna di Fatima a cui sono tanto devota.

Sia il giorno dell’uscita sia l’incontro con la suora, avvenuta sei giorni dopo, fu la conferma dell’intervento della Vergine Maria della Medaglia Miracolosa. Quando chiesi alla suora delle preghiere, ella prese dal suo collo un Rosario composto da grani fatti con piccole medagliette miracolose e mi disse: “Fai indossare questo Rosario a tua madre che dovrà portare per sempre al collo per GRAZIA RICEVUTA”. A quel punto non sapevo cosa fare, mi venivano lacrime di gioia e di gratitudine per La Vergine Santissima che aveva accolto il mio grido di preghiera!!! Anche in questa circostanza avevo chiesto il Suo intervento stringendo tra le mie mani la Medaglia Miracolosa.

La mia intenzione di preghiera fu principalmente la guarigione da questo tumore, ma se non poteva essere così, chiesi almeno qualche anno in più di vita, soprattutto per mio padre che non avrebbe avuto la forza di superare questa separazione. Sono passati undici anni e mia madre è ancora qui.

Ringrazio l’Immacolata per la Sua intercessione e il Nostro Signore per aver accolto la preghiera presentata da Sua Madre Santissima.

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Carissimo fra Pietro, voglio condividerti la mia testimonianza sulla medaglia miracolosa, anche se poco interessante ed eclatante per meritare secondo me una pubblicazione, ma dato che ci “conosciamo” ormai da tempo te la voglio confidare ugualmente.

La mia personale storia con la medaglia iniziò molto tempo fa, circa ventiquattro anni addietro, subito dopo la conversione, quando appena ritornato nella Chiesa Cattolica, dopo la mia sbandata spirituale new Age, mi interessai alla apparizione della Vergine Immacolata alla veggente Caterina Labouré.

La storia della Medaglia miracolosa di Rue du bac, mi appassionò molto, perché in parrocchia ne parlavano molto i fratelli della Milizia dell’Immacolata. Ne parlai allora, col mio padre spirituale, che era anche il mio insegnante del corso di Teologia di base, che seguiva inoltre anche come parroco, la mia formazione cattolica; la sua reazione fu totalmente avversa alla potenziale iniziativa di avvicinare questo tipo di devozione, anzi mi fu sconsigliato persino di approfondire la devozione al Cuore Immacolato di Maria, che riteneva pura superstizione e credenza popolare.

Pontificatomi ciò, dalla cattedra del suo baccellierato in teologia, decisi di seguire il suo consiglio, che comunque suonò come un severo rimprovero, che mi intimava di rimanere attaccato ferreamente ad una formazione teologica “cristocentrica”. Passarono gli anni, e anche se la medaglia miracolosa, in diverse occasioni ricompariva nella mia vita, la evitai sistematicamente, sino a quando, attraversando un momento spirituale molto critico non decisi di chiedere aiuto all’Immacolata, riprendendo a recitare il Rosario. La crisi fu generata dalle ripetute cadute nello stesso identico peccato, che ossessivamente mi tormentava periodicamente.

Anche se la preghiera del rosario era svogliata, occasionale, distratta, con poco fervore, la situazione pian piano migliorava allontanando la tentazione di quel peccato, per cui decisi presto e istintivamente, di acquistare un Rosario da portare al collo. Così feci, andai dalle suore Paoline, che mi mostrarono una mezza dozzina di Rosari da indossare al collo, ne scelsi uno istintivamente e molto rapidamente senza guardarlo attentamente, forse lo scelsi per il colore e per le forme dei grani, lo provai al collo e andando bene lo indossai. Comprato e fatto benedire, lo tenevo sempre al collo, e non lo utilizzavo per recitare le corone perché ne usavo un altro; fino a che inevitabilmente tenendolo tra le mani mi accorsi con sorpresa che nel Rosario era inclusa proprio la Medaglia Miracolosa!

La medaglia inaspettatamente era ritornata nella mia vita, per non andare più via, come segno che la Regina del Cielo, la Corredentrice, era venuta in mio soccorso, e non solo ma che presto mi avrebbe rapito il cuore, infatti era il periodo del corso della Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, su radio Buon Consiglio, che ha prodotto il frutto della consacrazione all’Immacolata. Oggi sono senza se e senza ma, suo schiavo d’amore, le ho giurato amore per l’eternità, e non ci sarà più alcun teologo baccelliere che tenga per allontanarmi dal suo Cuore Immacolato, che è il più “cristocentrico” che ci sia!!!

Porto la medaglia miracolosa al collo e al polso incastonata in un bracciale, in segno di sua appartenenza, e spero un giorno, che Lei voglia inciderla direttamente sul mio cuore, che tutto le appartiene. Con la pratica del Rosario e indossando la Medaglia Miracolosa come ordina la Santissima Madre, vivendo da consacrato, la tentazione di quel peccato ricorrente, si è allontanata dalla mia vita, e se anche so che dovrò vigilare sino alla fine dei miei giorni, per non ricadere, non sono solo, perché ho con me l’aiuto di Maria Santissima, che è la dispensatrice di tutte le grazie, la sovrabbondanza di Grazia, la Corredentrice, che la Santissima Trinità ci ha voluto donare, e che tutti dovrebbero amare come merita.

A Gesù Cristo per Maria!!!

In Corde Immaculato!

Francesco Angelomé

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Buongiorno Fra Pietro, è con immensa gioia che lascio la mia testimonianza riguardo un miracolo grandioso concesso alla mia famiglia per intercessione della Nostra Mamma Celeste per mezzo della Medaglia Miracolosa.

Il giorno 27 settembre scorso a mio padre Prisco è stato diagnosticato un epatocarcinoma in fase molto avanzata con pochissime speranze di sopravvivenza. La mia decisione è stata quella di non comunicare la triste notizia né a lui né a mia madre. I miei genitori si sono trasferiti a casa mia e abbiamo iniziato a occuparci di lui su indicazione dei medici perché’ abbiamo deciso di non farlo ricoverare.

Dopo due settimane di risposta positiva tra preghiere, sacramentali e tanta fiducia, la situazione è peggiorata. Immediatamente ho pensato di mettergli al collo la Medaglia Miracolosa e ci siamo fatti una promessa che non appena si fosse sentito in forze saremmo andati al Santuario di Pompei per ringraziare la Madonna. Intanto mangiava sempre meno e non riusciva più ad alzarsi dal letto finche’ il 27 ottobre vedendo la situazione precipitare, alle nove del mattino ho chiamato l’ambulanza e siamo andati al pronto soccorso.

È spirato lì accanto a me, mentre recitavo la Coroncina della Divina Misericordia, dopo tre ore di agonia. Infatti alle ore 12 in punto ha smesso di respirare e gli è scesa una lacrima. Sono certa che la Vergine sia venuta ad accompagnare la sua anima al cospetto della Misericordia del Signore, dopo circa 15 minuti il suo cuore si è spento. La Vergine è stata la sua Avvocata nel momento estremo!

Grazie Mamma!

Enrica Longobardi

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Ecco, la Medaglia ha fatto grandi cose anche per me!

Sono una mamma di 39 anni, e da qualche tempo nella mia vita si è scatenata una tempesta con tanti temporali che si susseguono di continuo ma con fiducia oggi affermo che il mio riparo è forte e non mi fa crollare. Mio fratello è un ragazzo difficile, dipendenza, problemi psicologici e di aggressività, mio padre malato di cancro da qualche tempo che peggiora pian piano sempre di più, conflitti e litigi di natura più svariata mi coinvolgevano su più fronti, ero stanca, triste, spenta, angosciata, pregavo affinché Dio mettesse pace e luce nei cuori e nelle menti di chi amavo.

I litigi cominciano anche in casa con mio marito, stanco ormai di vedermi così affranta. Settembre 2020 mio marito subisce un intervento per un carcinoma alla tiroide, sono sola e sempre più affranta. Novembre 2020, mio marito si sottopone ad un ciclo di iodio radioattivo, dopo un periodo di isolamento lontano da me e dai bambini torniamo alla normalità, ma dura solo pochi giorni.

Il 18 novembre 2020 mio marito si ammala, sembra una semplice influenza, ma in poche ore peggiora a vista d’occhio, è a letto non si alza quasi più. Facciamo un tampone, siamo in pieno Covid, troviamo un angelo di infermiere che nonostante tutto viene a farlo a casa. Arriva l’esito; è negativo, l’infermiere mi lascia anche il numero di una dottoressa nel caso ne avessi bisogno. Mio marito peggiora sempre di più nessun medico viene a visitarlo, nessuna cura ha efficacia, è a letto, non mangia, non si alza neppure per andare in bagno, febbre alta, tosse, saturazione bassa, facciamo ossigeno.

Lo lascio un ora la sera con mia suocera perché sento il bisogno di andare in chiesa, mi seggo agli ultimi banchi, sempre in tuta e capelli legati, voglio stare lì, la Madonna è davanti a me, non so che fare, mi sento sola e inerme. È il 27 novembre2020. Torno dalla mia Madonna, con me mio padre e mio fratello, mio marito è a casa con mia suocera, lo lascio solo un’ora per andare a messa.

Dentro me un subbuglio, una confusione, mio marito sta male, mio fratello distruggeva la mia famiglia, quante cose avrei da chiederti Madonna mia, quante. Don Marcello celebra messa e alla fine  consegna la Medaglia benedetta ad ognuno; ne ho una io, una mio padre, una mio fratello. La messa è finita, torno a casa, è buio e diluvia proprio come nel mio cuore, prendo la Medaglia e la metto al collo di mio marito, Don Marcello ha detto di portarla con fiducia!

La notte trascorre male, la saturazione è sui 70. Si è fatto giorno, è sabato, le cose precipitano, mando via i bambini, lo spettacolo non è dei migliori. L’ambulanza quel giorno venne 2 volte, volevano portarlo via ma dentro me qualcosa mi diceva di non farlo, chiamai medici e medici, nessuno veniva, la saturazione arriva a 63, piango sono disperata, litigo con tutti ma non lo lascio portar via.

Tuo marito ti muore nel letto, solo questo sapevano dirmi. Che faccio, che faccio? Il numero di quella dottoressa lasciatomi dall’infermiera era l’ultimo rimastomi, CHIAMO!

Mi risponde, avverte la mia paura, mi tranquillizza, si lascia passare i paramedici del 118 per indirizzarli sul da farsi e mi dice che in serata sarebbe venuta. Riattaccato il telefono, tutti intorno a me mi guardavano come si guarda un matto, mio marito respira a stento ma mi guarda con fiducia e abbandono. La sua vita dipende dalle mie decisioni, ho paura, ma sono così sicura che sembro quasi portata per mano.

Sono le 21 la dottoressa è arrivata come promesso, mascherina, visiera e un lungo cappotto marrone, la accompagno in camera da letto, posa la valigetta a terra, e si toglie il soprabito, al collo subito attira la mia attenzione la Medaglia, luccicante ai miei occhi.

Quella sera quella donna, una pneumologa dal viso semplice e pulito ha rimesso in piedi mio marito che riprende una saturazione ad 89 dopo le prime cure. Quella sera La Madonna, la mia Madonna mi ha portato per mano e mi ha aiutato attraverso quel medico.

Oggi so che non sono mai stata sola, che tutto quello che sono riuscita a fare non era mia forza e che i miracoli accadono. Da quel giorno ho iniziato a nutrire una gran curiosità verso la Vergine, ho letto, ho cercato testimonianze e informazioni, mi sono ritrovata ad imbattermi nei vostri video You Tube e nel vostro canale e a luglio 2021 dopo essermi recata nel giorno del Corpus Domini al Sacro Cuore di Gesù ho iniziato il mio percorso per la consacrazione al cuore immacolato di Maria. I miei Sabati sono iniziati a luglio 2021, e l’ultimo e quinto sabato è caduto in novembre 2021 mese in cui è stata concepita la mia terza figlia, nata il 22 luglio 2022 che si chiama Maria Luce, il nome che ho scelto per devozione alla mia dolce Vergine alla quale avevo chiesto di cambiare il cuore bellicoso e cupo di chi amavo per porre fine alle mie angosce ma che ha operato un cambiamento così forte dentro me, donandomi luce e speranza nonostante tutto!

La mia vita è cambiata, è cambiato il suo sapore, e anche se lì fuori c’è il buio io riesco a trovare la luce sempre dentro di me affidandomi a lei, la mia scorciatoia verso Gesù. Grazie di tutto e perdonate le imperfezioni di questo scritto, l’ho buttato giù così come un fiume in piena.

O Maria concepita senza peccato pregate per noi che ricorriamo a Voi!

Antonella Carandente Tartaglia

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Mi chiamo Maria Tomasulo, sono una madre di 4 figli, vorrei raccontavi la mia testimonianza. Mio figlio il terzo un giorno si mise in testa a tutti i costi di prendere il motorino, mai preso prima aveva 14 anni allora si chiama Vincenzo, un ragazzo sempre ubbidiente e buono. Era il giorno 27 marzo 2011 e con insistenza uscì davanti casa per fare un piccolo giro, gli raccomandai di non andare in paese era pericoloso visto che non era molto pratico ma non mi ascoltò e fece l’incidente prendendo il marciapiede e finendo contro un tronco d’albero.

Fu soccorso immediatamente e l’ambulanza arrivò, mi avvertirono subito dell’accaduto e andai sul luogo, lo vidi a terra svenuto pallidissimo. Andai con lui in ospedale con l’ambulanza e presa dal panico incominciai a urlare: “Gesù, Maria, aiutatemi vi prego”; sempre così ho urlato per circa 5 minuti stringendo la medaglia miracolosa e il crocifisso…

Dopo un po’ mi risuonava una voce nella mente che mi diceva: “Me la vedo io”, sempre così diceva, come un disco. Mi calmai finalmente e ascoltai la voce, una pace scese dentro di me incredibile ma così. In poche parole mio figlio aveva trauma cranico, mascella rotta e occhio nervo danneggiato e aveva il casco per fortuna se no non c’era più.

L’ora dell’incidente, nemmeno a farlo apposta, erano le 17:00… solo dopo qualche giorno mi resi conto del tutto. La Madonna lo aveva aiutato, non solo durante l’incidente ma dopo nemmeno un mese il trauma cranico non c’era più si era assorbimento tutto il sangue, la mascella si era messo a posto da sola e anche il nervo ottico si ristabilì tutto.

I medici rimasero sbalorditi e mi hanno detto: “Signora andare a accendere un cero in chiesa perché qui c’è stata la mano di Dio”… Io già lo sapevo!!!! Ringrazio la Madonna con tutto il mio cuore, sono anni che porta al collo la Medaglia miracolosa e non mi separò mai da lei…

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Ave Maria fra Pietro!

Desidererei raccontare e condividere con lei un’altra testimonianza legata ai prodigi e alle grazie che scaturiscono dalla Medaglia Miracolosa.

Molto tempo fa ho conosciuto una donna che, inizialmente, abitava nel mio quartiere, ma successivamente si sposò e si trasferì altrove. Questa persona è, ancora oggi, molto sofferente, poiché, purtroppo, ha dei problemi psicologici e, a causa di questi, è costretta a prendere farmaci molto pesanti. Ben 19 anni fa la incontrai occasionalmente davanti alla chiesa del mio quartiere e con grande sorpresa vidi che era incinta di 6 mesi. In me, però, lo stupore più grande fu suscitato dal suo volto che era irriconoscibile. Da esso traspirava un misto di paura, terrore, depressione e grande sofferenza. I suoi occhi sprigionavano lacrime, andando ad alimentare quel fiume di dolore che pervadeva il suo cuore.

Immediatamente mi si aggrappò addosso e io rimasi impietrita, ferita nel profondo da questa donna. È come se all’improvviso una saetta mi colpì rapidamente: “Aiutami Anna, aiutami! Tu che preghi!”. Mi disse queste parole con tanta disperazione”. Non riesco a portare avanti la gravidanza, perché ho le crisi!” Sapevo benissimo che Ornella si riferiva alla sua impossibilità di assumere farmaci e per questo motivo stava lottando con le crisi di astinenza. In quegli attimi, questa donna riuscì a farmi capire alla perfezione ciò che stava provando, è come se il suo dolore, il suo stato pietoso fu trasferito su di me. Non riuscivo a trattenere le lacrime, perché fui presa da tanta pena, ma anche da un senso d’impotenza davanti ad una simile situazione.

Come potevo, io, aiutarla?! Dentro di me dissi: “Gesù e Maria aiutatemi a trovare le parole giuste che possano darle conforto”. La risposta arrivò prima dell’immediato, poiché mi si accese un lume. Misi la mano nella tasca e presi il cartoncino in cui è posta la medaglietta miracolosa con affianco la preghiera “O Maria concepita senza peccato pregate per noi che ricorriamo a Voi”. Gliela consegnai e con fermezza le dissi: “Questa è la tua forza, solo con Lei ce la potrai fare, abbi fede e ogni volta che hai queste brutte crisi, stringerla fra le tue mani e recita questa preghiera che è scritta sul cartoncino”. Ornella, come una bambina innocente e fiduciosa, accettò il mio consiglio, anzi il consiglio che venne dall’Alto. Subito dopo ci salutammo. Mi allontanai da lei e a questo punto non riuscii più a trattenere le lacrime, scoppiai a piangere e, mentre tornavo a casa, portavo dentro di me il dolore immenso e indescrivibile di questa donna, Ornella.

Successivamente la rincontrai quando oramai aveva partorito. La prima cosa che fece, fu quello di baciare la grande Medaglia miracolosa che portavo al collo e scoppiò a piangere, ma questa volta le sue erano lacrime di gratitudine, una gratitudine tutta rivolta alla Vergine Santissima. Mi abbracciò, mi ringraziò, poiché aveva seguito il mio consiglio e mi disse di aver consumato tra le mani, per quanto l’aveva stretta, la medaglietta. Essa le diede la forza e l’aiuto per affrontare tutte le crisi, più la stringeva e più il suo dolore veniva alleviato. Ornella, ancora oggi, dopo 19 anni la conserva come una reliquia e quando mi incontra, continua a ringraziarmi per la medaglia che le ho consegnato, perché attraverso la Vergine Maria ha avuto un aiuto che andò a sostituire persino i psicofarmaci che assumeva. Grazie ancora all’Immacolata e grazie anche ad Ornella che, come una bambina, ha creduto fortemente e ha permesso questo miracolo.

Anna Maria Beatrice


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