La cronaca nera recente registra episodi agghiaccianti di stragi perpetrate dai terroristi islamici che stanno mietendo vittime e terrore in tutto il mondo (1). Questi avvenimenti allarmano soprattutto l’Europa scristianizzata – che paga il prezzo della sua apostasia dal vero Dio – e chiariscono sempre meglio e sempre più la natura anticristica e omicida di quell’Islam che, nato sei secolo dopo l’esperienza cristiana, si configura geneticamente come una falsa religione che non solo si propone in alternativa al messaggio evangelico ma mira a distruggere quel Regno che il Redentore ci ha ottenuto a prezzo del suo Sangue e che la Chiesa si sforza, sin dai primi secoli, di edificare sulla terra. Ma cosa c’entra tutto questo con Fatima? Più di quello che sembrerebbe a prima vista…
Ci si può giustamente chiedere: perché la Madonna ha scelto questo paesino che porta il nome della figlia di Maometto per delle manifestazioni così importanti, ricche di messaggi e progetti carichi di risvolti profetici così seri? Ci tocca interrogare prima la storia per poi cercare di penetrare il mistero. “Fatima non è forse un nome musulmano?”, chiedevano Renzo e Roberto Allegri – due note firme del giornalismo italiano – a padre Jose dos Santos Valinho, nipote di suor Lucia e testimone di prima qualità degli eventi di Fatima e del loro significato. Il sacerdote salesiano, rispondendo, chiariva: « E’ vero. Dovete sapere che ai tempi delle guerre per la liberazione del Portogallo dalla dominazione musulmana, cioè intorno al 1140, ci fu una violenta battaglia nella città di Alcacer do Sal, capitale della provincia di Al-Kasar. Mentre un gruppo di musulmani, uomini e donne stavano divertendosi sulla sponda del Sado, piombò su di loro una banda di cavalieri cristiani al comando di Gonçalo Hermingues che era soprannominato “Traga Moiros”, un condottiero feroce che colpiva a sorpresa, veloce come il fulmine » (2).
Racconta la storica Cristina Siccardi: « Prima della decisiva battaglia di Ourique (26 luglio 1139), Alfonso stava pregando per la protezione del popolo portoghese, quando gli apparve Gesù Cristo sulla croce. La guerra fu vinta e, in segno di gratitudine, il Re incorporò le cinque ferite di Cristo nella bandiera, inserendo cinque pallini bianchi all’interno dei cinque scudi azzurri, che rappresentano i cinque sovrani moreschi sconfitti proprio ad Ourique: piaghe e scudi sono tuttora presenti sul drappo portoghese. Quale premio per la vittoria ottenuta il Re concesse al fedele Gonçalo il privilegio di scegliersi in sposa la giovane più bella fra le musulmane prigioniere e quest’ultimo elesse Fatima, nome assai noto fra gli islamici, perché appartenuto alla figlia di Maometto. Ma a Fatima venne imposta una condizione che la giovane accolse benignamente: la conversione alla religione cattolica. L’unione fra il condottiero, conosciuto come “Matamoros” e la bella Fatima durò poco: la sposa morì prematuramente e Gonçalo decise di ritirarsi a vita di preghiera e di penitenza nell’abbazia cistercense di Alcobaça, tra i figli di San Bernardo, abbazia fondata e donata a San Bernard de Clairvaux (1090-1153) dallo stesso Alfonso I. Don Gonçalo, al fine di avere un più vivo ricordo dell’amata sposa, ne fece trasferire la salma in una località vicina e che da lei prese il nome: Fatima » (3).
Storia avvincente, immersa nell’atmosfera della leggenda, quella da cui ha origine il villaggio favorito delle visite della Regina del Cielo. Alla luce di questi eventi, alcune considerazioni si impongono. Riproponendo la domanda posta all’inizio: “Perché fu scelta Fatima, questo villaggio che porta il nome di una donna una volta musulmana e poi sinceramente cattolica?”, ci chiediamo anche: “La conversione di quella fanciulla è forse paradigmatica di un evento ben più grandioso di conversione che non interessi semplicemente una singola musulmana ma un intero popolo, credente in un ‘dio che non salva’ ” (Cf Sal 114)? A mio parere, il significato profondo della scelta operata dalla Vergine si coglie anzitutto alla luce della promessa relativa al Trionfo finale del suo Cuore Immacolato. Ella infatti, apparendo a Fatima, ha forse voluto implicitamente ricordare a tutti noi che quel “pegno” di trionfo storico della vera Fede che è stato la “ri-cristianizzazione” della terra iberica riottenuta a prezzo di lunghe e dure guerre e che si ebbe con la “Riconquista” (4) sarà generalizzato ed esteso su scala mondiale con una perfezione qualitativa e quantitativa immensamente superiori. Si tratta appunto del “Trionfo” del Cuore Immacolato, evento di conversione mondiale che, per la sua straordinarietà, oscurerà tutti i precedenti trionfi storici e visibili della Chiesa che non potranno competere con esso.
Ma si potrebbe riflettere ancora su un altro aspetto che apre ulteriori prospettive profetiche. Se il Trionfo attuerà, tra le altre cose, tale “conversione mondiale”, allora risulta palese che non solo saranno neutralizzate e annientate le idee sovversive e gli effetti demolitori del lungo processo rivoluzionario e che sono “l’amalgama” delle quattro grandi rivoluzioni anticristiane della storia (protestante, francese, comunista, sessantottina) ma anche l’Islam, in quanto religione falsa ed antitetica alla Verità rivelata, scomparirà e presumibilmente i suoi aderenti si convertiranno in massa alla vera Credenza. La Madonna non poteva già in quel 1917, con sguardo comprensivo del futuro, non avere davanti agli occhi lo scenario impressionante offerto dal “revival” dell’Islam tornato all’assalto in tempi recenti per distruggere il Cristianesimo – com’è suo progetto – e per issare, sulle macerie dell’antica Civiltà Cristiana, il vessillo verde del “falso profeta”, Maometto. Ma, dal momento che il “male vigente” al tempo delle apparizioni, “l’incarnazione storica” di satana in quel 1917 era rappresentata dal Comunismo, la Madonna parlò di esso esplicitamente mentre alluse soltanto all’Islam (per mezzo della scelta del luogo e alla luce dei rilievi storici evidenziati) rivelando, con largo anticipo, l’esito finale (la fine dell’Islam…) dell’epico scontro tra civiltà che sta causando, oggi, uno degli eventi più tragici della storia dell’umanità. Quasi una “terza guerra mondiale combattuta a pezzi”, di cui ha parlato a più riprese Papa Francesco.
Un ultimo rilievo. Se si vuole cercare una data ideale per l’inizio di questo “ritorno all’assalto dell’Islam”, non vi è dubbio che essa andrebbe trovata in quell’11 settembre 2001, in cui avvenne quella serie di quattro attacchi suicidi causanti la morte di 2.996 persone e il ferimento di oltre 6.000, organizzati e realizzati dai terroristi islamici aderenti ad al-Qāʿida, a Terzo millennio appena cominciato e che sono considerati i più gravi attentati terroristici dell’età contemporanea ed emblema stesso dell’Apocalisse. Ebbene, vorrei ricordare che Fatima, epicentro dei Tempi di Maria, da un punto di vista cronologico si trova quasi al centro tra le apparizioni di Maria a Rue du Bac (87 anni prima di Fatima) e l’attentato dell’11 settembre 2001 (84 anni dopo Fatima).
Per cui sarà forse che la Madonna, con questa geometrica collocazione cronologica delle sue manifestazioni a Fatima, ha voluto dirci che in quel 2001, proprio con quell’evento apocalittico che avrebbe consacrato sempre più l’ascesa delle ali estremiste dell’lslam nel mondo (e soprattutto in Europa) con stragi, massacri, violenze di ogni genere, iniziava la fase conclusiva dei Tempi di Maria, quelli che vedono la massima concentrazione di forze anticristiche sotto la regia e l’influsso di satana che in un supremo sforzo muovono l’attacco finale a Cristo e alla sua Chiesa e al pianeta stesso su cui viviamo ma che alla fine, tutte, saranno gloriosamente sconfitte?
Del resto san Giovanni Paolo II nel 2000, appena un anno prima di quell’attentato, disse parole che si collocano in questo stesso filone intepretetativo e che valgono oggi più che allora: « oggi come mai nel passato, l’umanità è a un bivio. E, ancora una volta, la salvezza è tutta e solo, o Vergine Santa, nel tuo figlio Gesù » (5) e nel tuo Cuore Immacolato, o Maria, a cui è legata la Tua promessa: “Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà”.
Note
1) Uno di questi risale allo scorso 22 maggio: a Manchester, alle 22,30 ora locale, secondo la prima ricostruzione della polizia, un uomo non ancora identificato si è fatto esplodere nel foyer dell’Arena di Manchester con un ordigno artigianale. Il bilancio è stato di 22 morti e diversi feriti. Salman Abedi, l’autore della strage di Manchester è di matrice qaedista, l’ala estremista islamica a cui si deve anche la strage di Londra risalente allo scorso 22 marzo.
2) Padre José dos Santos Valinho, in R. e R. Allegri, Reportage da Fatima. La storia ed i prodigi nel racconto del nipote di suor Lucia, Ancora, Milano 2000, p. 57.
3) C. Siccardi, Sempre più ricca la letteratura su Fatima, 12.4.2017 https://www.corrispondenzaromana.it/sempre-piu-ricca-la-letteratura-su-fatima/
4) La Reconquista fu il periodo durato 750 anni in cui avvenne la riconquista dei regni moreschi musulmani di al-Andalus (come i musulmani chiamavano la Penisola iberica da loro dominata dove si trovano le attuali Spagna e Portogallo) da parte degli eserciti cristiani, che culminò il 2 gennaio 1492, quando Ferdinando e Isabella, Los Reyes Católicos (“I Re Cattolici”), espulsero dalla penisola l’ultimo dei governanti musulmani, Boabdil di Granada, unendo gran parte della Spagna odierna sotto il loro potere (la Navarra verrà incorporata solo nel 1512). Il Portogallo invece era già nato nel 1139 come regno completamente autonomo.
5) Papa Giovanni Paolo II, Atto di affidamento a Maria Santissima, 8.10.2000: https://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/homilies/2000/documents/hf_jp ii_hom_20001008_act-entrustment-mary.html
Un pensiero su “Il paese con il nome di una Principessa: Fatima e l’Islam”