Fatima nelle parole di Card. R. Sarah: «Vangelo senza fronzoli e senza compromessi con il mondo»

« Se solo potessi mettere nel cuore di ognuno il fuoco che ho nel mio cuore e che mi fa amare così tanto il Cuore di Maria! ». Così esclamava la beata Giacinta.

Il 2017 è l’anno del centenario delle apparizioni della Santa Vergine Maria a Fatima. Ci viene offerta l’occasione per fare il punto sul modo in cui abbiamo accolto il messaggio che Dio ha voluto recapitarci nel mezzo della tempesta che scosse l’Europa all’inizio del XX secolo: una guerra mondiale le cui atrocità superano le nostre capacità di comprensione (tanto che, nella sola giornata del 22 agosto 1914, si contarono 27 mila soldati francesi uccisi, diventando così il giorno più sanguinoso nella storia della Francia!), la rivoluzione comunista in Russia col suo corteo di massacri… dal 1914 al 1918 l’Europa fu coperta da cadaveri di milioni di soldati e di civili innocenti: uomini, donne e bambini…

Parliamo giustamente di bambini: è a tre di loro che Nostra Signora ha deciso di parlare da maggio a ottobre del 1917, tre bambini poveri di una borgata sperduta in un paese situato all’estremità del continente europeo, rimasto al margine di questi sanguinosi sconvolgimenti: Fatima in Portogallo.

Cosa disse la Vergine Maria ai beati Francesco e Giacinta Marto e alla loro cugina Lucia Dos Santos, la futura suora carmelitana di Coimbra? Il libro che ho la gioia di presentare lo spiega ai bambini di questo nuovo millennio, mostrando una notevole capacità pedagogica: ogni capitolo presenta un aspetto del messaggio di Fatima (« Ascolto ») seguito dalla sua attualizzazione per i bambini (« Capisco ») e da risoluzioni personali (« Anche io… »).

La lettura di questo bel libro ben illustrato ci fa comprendere che i nostri contemporanei, la cui mentalità è intrisa di relativismo ed edonismo, hanno bisogno di convertire il loro cuore se vogliono capire il significato più profondo del messaggio di Fatima. Tuttavia gli autori scommettono sul fatto che i bambini, senza dubbio più facilmente degli adulti, son capaci di aderire spontaneamente agli aspetti che possono sembrare troppo duri o austeri nel messaggio di Fatima, e hanno ragione a crederlo.

Nostra Madre celeste, a Fatima come a Lourdes, a Pontmain o a La Salette – per citare solo alcune delle apparizioni mariane più conosciute – non ha scelto forse dei bambini, e dei bambini poveri, per rivelarci il secreto del suo Cuore Immacolato? E qual è questo segreto? Nient’altro che il Vangelo, ma il Vangelo senza fronzoli, senza accomodamenti o compromessi con lo spirito di un mondo che vuole aprirsi a tutti i venti, tollerante, areligioso e amorale, perché questa Buona Notizia del Vangelo è l’annuncio della salvezza! E noi sappiamo che i beati Francesco e Giacinta hanno preso talmente sul serio la salvezza delle anime che, ogni giorno, offrivano dei sacrifici, spesso ardui per dei piccoli bambini, « per la conversione dei peccatori », fino all’offerta totale della loro giovane vita quando la malattia li ha portati via all’età di 10 anni.

Il beato Francesco, che aveva capito il senso delle parole “sacrificio” e “offerta”, non diceva forse: « La Vergine Maria e Dio stesso sono infinitamente tristi. Tocca a noi consolarli »? Anche questo mondo apparentemente gioioso, inondato di luce di tutti i colori, ubriaco di felicità, è un mondo infinitamente triste, perché contaminato dal peccato e da cieca violenza. Non restano che la purezza e i sacrifici dei bambini che possono ridonare al mondo la vera gioia, quella che viene dal Cielo. Quanto a Lucia, come Bernadette de Soubirous si ritirerà nel silenzio e nella preghiera all’ombra di un chiostro fino alla sua morte avvenuta nel 2005. In effetti la Vergine Maria le aveva detto che avrebbe vissuto a lungo per propagare, attraverso una vita offerta in olocausto d’amore, la devozione al suo Cuore Immacolato.

Sacrificio, penitenza, riparazione per le offese, consacrazione di se: siamo dunque pronti ad accogliere queste parole, che abbiamo più o meno cancellato o vietato dal nostro linguaggio? Eppure queste parole corrispondono a realtà spirituali che sono essenziali, perché sono tutte presenti e assunte nella Croce di Nostro Signore Gesù Cristo. Sono molto sensibile alla preoccupazione di tutti quei genitori che desiderano che l’educazione cristiana dei loro figli sia impregnata di queste realtà ineluttabili, pegno di gioia su questa terra e di felicità eterna nella patria definitiva, verso la quale tutti siamo in cammino.

Queste sono le vie di santificazione che le autrici Tollet e Storez ci offrono con questo libro, sono i mezzi del cristiano che è cosciente del fatto che, come disse il Signore alla beata Angela da Foligno (grande mistica italiana vissuta nel XIII secolo): « Non è per farti ridere che ti ho amato ». Sì, ciò che può salvare i peccatori dalla disperazione e dunque dall’inferno – che i tre bambini di Fatima hanno potuto vedere – è unicamente Gesù, e Gesù crocifisso.

Come i pastorelli di Fatima ci hanno mostrato con la loro vita, si tratta di lasciarci trasformare dall’Amore di Dio, dalla sua Misericordia che ci è stata pienamente rivelata nella Croce di Cristo. Contemplando le piaghe del Signore Gesù, particolarmente quella del suo cuore trapassato, al quale è intimamente unito il Cuore Immacolato e doloroso di Maria, noi siamo chiamati a lasciarci plasmare da Colui che è l’Agnello senza macchia, fino a diventare una cosa sola con Lui (1).

Note:

Questa prefazione del card. Sarah al libro di Élisabeth Tollet et Jeanne-Marie Storez dal titolo di  “Fatima. Maria ti confida il suo segreto” è stata pubblicata da La Nuova Bussola Quotidiana qui: http://www.lanuovabq.it/it/sarah-a-fatimaun-vangelo-senzacompromessi-col-mondo.

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