PROFEZIE TRASMESSE ALLA VEGGENTE IDA PEERDEMAN
Tratto da:
Saverio Gaeta, I Segreti di Maria. Messaggi, profezie e misteri delle apparizioni mariane, San Paolo, Cinisello Balsamo 2017, pp. 138-145.
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Diverse premonizioni riguardano i Pontefici della seconda metà del Novecento, a partire dal messaggio che la veggente ebbe nella notte fra il 18 e il 19 febbraio 1958: «Ti faccio una comunicazione, della quale non dirai niente a nessuno, nemmeno al sacrista e al tuo direttore spirituale. Quando si sarà realizzata, potrai dire loro che la Signora te lo aveva predetto. Ecco la comunicazione: Ascolta, il Santo Padre attuale, Papa Pio XII, sarà accolto tra i nostri quest’anno, all’inizio di ottobre. La Signora di tutti i Popoli, la Corredentrice, Mediatrice e Avvocata, lo condurrà alla gioia eterna».
In mattinata, Ida telefonò al direttore spirituale per informarlo che aveva ricevuto un segreto che però non poteva rivelargli. Padre Frehe perciò le suggerì di scrivere su un foglio quel messaggio e di chiuderlo in una busta sigillata, da consegnargli al più presto. La donna scrisse a macchina quelle parole, ne conservò una copia-carbone e inserì l’originale in una busta sigillata che andò a portare al sacerdote, il quale la pose in un cassetto della propria scrivania. Nei mesi seguenti Ida visse in una silenziosa attesa, fino al mattino del 9 ottobre: «Ero seduta davanti alla radio, che diede l’annuncio della morte del Santo Padre. Mi uscì l’esclamazione: “Grazie a Dio!”. Lo so che ciò non era bello da parte mia, ma Egli mi perdonerà, anche perché avevo detto alla Signora che non ci aveva piantati in asso con la sua perdita e non aveva nuociuto alla sua causa». Si recò immediatamente da padre Frehe, gli lesse il testo dalla propria copia e gli chiese di spedire la busta originale, ancora sigillata, al sacrista pontificio Petrus Canisius van Lierde, come documentazione sulla veridicità delle apparizioni di Amsterdam.
Il 29 agosto 1945 la Signora le aveva mostrato tre Papi: «In alto a sinistra è il Papa Pio X. Il nostro Papa, Pio XII, è nel mezzo. A destra vedo un nuovo Papa. La Signora addita i tre Papi e dice: “Questi tre costituiscono un’epoca. Questo Papa e il nuovo (a fine giugno 1963 lo riconoscerà in Paolo VI, nda) sono i combattenti”».
Un importante preannuncio era stato quello che Ida ebbe l’11 febbraio 1951, quando si ritrovò con la Signora nella basilica di San Pietro: «Vedo il Papa con la tiara sul capo. Siede alla fine della navata centrale, con attorno alcuni ecclesiastici. In una mano regge uno scettro; l’altra mano la tiene nella posizione conosciuta, con due dita alzate. Davanti a sé ha un gran libro, molto spesso. La Signora dice: “Figlia, ascolta bene! Dei cambiamenti sono già avvenuti e altri sono in preparazione. Voglio tuttavia portare il messaggio del Figlio. La dottrina è buona, ma le leggi possono e devono essere cambiate. Voglio dirti questo proprio oggi, perché il mondo si trova in una grande trasformazione. Nessuno sa in quale direzione. Ecco perché il Figlio vuole far trasmettere questo messaggio”».
Una decina d’anni più tardi, vedendo in televisione le immagini dell’apertura del concilio Vaticano II (11 ottobre 1962), la donna comprenderà meglio la sua visione: «Ho visto il Vaticano e con la Signora entrai nella basilica di San Pietro. Attraversata la navata centrale, ci fermiamo all’incirca nel mezzo della basilica. Su ambedue i lati vi sono delle impalcature, banchi che per gradini vanno verso l’alto come in uno stadio. Seduti in questi banchi, vedo molti cardinali e vescovi con delle mitre bianche… La Signora disse: “Guarda bene: sono i vescovi di tutti i Paesi”».
Il 31 maggio 1965, a pochi mesi dalla conclusione del Vaticano II (8 dicembre 1965), la veggente ricevette un duro ammonimento da comunicare a Paolo VI: «Questo è l’ultimo avvertimento prima della chiusura del Concilio. La Chiesa di Roma corre il rischio di spaccarsi in due… False teorie sull’eucaristia, sui sacramenti, sulla dottrina, sul sacerdozio, sul matrimonio e sulla procreazione dei figli. Essi vengono traviati e tentati dallo spirito della falsità, da Satana e dal modernismo. La dottrina divina e le leggi valgono per tutte le epoche e sono come nuove per ogni tempo. Tenga saldamente il primato in sua mano. Mi capirà quando dico: la Chiesa di Roma deve rimanere la Chiesa di Roma. Fa’ quello che il Signore – inviandomi come Signora o Madre di tutti i popoli – ha desiderato da te. Sei per questo il Papa eletto. Fa’ che i popoli recitino la preghiera dinanzi alla mia immagine e lo Spirito Santo verrà. Una Chiesa e un popolo senza Madre sono come un corpo senz’anima. Quest’epoca verrà ora conclusa».
Il 6 agosto 1978 Papa Montini morì e il successivo 26 agosto venne eletto Papa il cardinale Albino Luciani. Ma nella serata del 28 settembre, mentre era dinanzi alla televisione e si chiedeva se sarebbe stato mandato in onda qualche servizio su Giovanni Paolo I, la veggente udì una voce interiore: «Figurati che questo Papa già adesso morisse». La mattina seguente «alle otto e quarantacinque mi telefonò il mio padre spirituale. Aveva sentito per telefono da qualcuno che il Papa era morto nella notte. Lui non poteva crederci. Perciò ho acceso subito la radio e ho ascoltato io stessa la notizia della sua morte».
Il 15 e il 16 ottobre, durante il secondo Conclave del 1978, Ida sentì una voce interiore ripeterle: «Colui che viene da lontano sarà il successore di Pietro». Con l’elezione, nel pomeriggio del 16 ottobre, del polacco Karol Wojtyla, che prese il nome di Giovanni Paolo II, le divennero più chiare anche diverse immagini che aveva visto in precedenza, collegate con lo stemma del nuovo Pontefice. Sin dall’8 dicembre 1977 la donna aveva infatti visto «una splendente lettera “M”; irradiava da ogni parte». Un evidente riferimento alla grande “M”, iniziale di Maria, nello stemma di Papa Wojtyla.
In altre occasioni la “M” luminosa fu accompagnata da visioni profetiche. Il 2 febbraio 1978 «vidi erigersi da quell’acqua, dalla parte destra, una chiesa e un edificio. Erano San Pietro e il Vaticano. Mentre vedevo una bocca con un dito sopra, udii in tono velato: “La lotta e il combattimento per la vera dottrina sono ancora in atto. Fate attenzione, conservatela e non rinnegatela! ”».
Il 31 maggio 1978 «mi fu mostrata un’immagine molto spiacevole. Vidi da vicino diversi grandi palazzi. Uno di questi riconobbi essere il Vaticano. Gli altri erano seminari e università. Da tutti questi palazzi vedevo uscire sacerdoti e laici. Io mi spaventai, poiché essi avevano teste di volpi, lupi, iene. Si avvicinavano strisciando e andando a caccia dappertutto. Fu una vista orribile e un fremito mi attraversò tutta. Allora udii la Voce: “Questi sono coloro che hanno portato il Mio popolo nel deserto e hanno demolito la Mia Chiesa”. Poi vidi di nuovo San Pietro. Venne un uomo con la barba e vestito d’un abito lungo. Sulle spalle aveva un mantello, era una figura come dei tempi antichi. Egli si fermò davanti a una grande porta di bronzo. Dall’alto discese una grande chiave d’oro legata a un filo d’oro che restò sospesa davanti a lui. Dall’alto tuonò la Voce: “Pietro, Mio servo, prendi di nuovo il filo d’oro e apri la porta con questa chiave”. Quindi lo vidi aprire la porta che era spessa ben 10-15 centimetri. La persona chiamata Pietro si voltò e io vidi una lunga fila di sacerdoti stare dietro a lui. La Voce disse: “Venite e seguitelo”. E i sacerdoti entrarono e la porta fu chiusa. La Voce continuò: “Questo è il Mio ultimo avvertimento per il vostro Paese e per altri Paesi”».
Nove giorni prima dell’elezione di Giovanni Paolo II, il 7 ottobre 1978, «vidi giacere su una pianura un serpente terribilmente grande. Non si trattava però di un serpente normale, perché aveva sette teste. Il suo aspetto era abominevole. Il serpente si contorceva in tutte le direzioni, battendo la coda a destra e a sinistra; dalle sette teste veniva continuamente un rumore sibilante, mentre le lingue sputavano qualcosa. Improvvisamente la bestia si contorse totalmente, come se avesse ricevuto un colpo, poiché udii uno scoppio talmente forte e potente che rimbombò su tutta la pianura. Quindi vidi come il serpente si contorceva su se stesso. La sua coda si alzò in aria dando l’ultimo colpo, prima che, sempre contorto, cadesse morto. Fu un’immagine terribile, che dovetti guardare con ribrezzo. Poi la Voce disse: “L’ultimo spasimo è passato. Guarda ciò che ti mostro ancora, e comprendilo bene”. Ora vidi che la pianura si era trasformata; e davanti a me ce n’era un’altra con splendidi colori e in una luce chiara. In questa apparve dal cielo una grande “M” adombrata da una colomba luminosa. E sopra la pianura risuonò forte la Voce: “Questa vittoria è giunta per mezzo di Lei che lo ha inviato. Consolati, popolo Mio! Io sono con voi tutti”».
Il Vaticano è al centro di numerose visioni drammatiche. Nella notte fra il 31 maggio e il 1° giugno 1976, Ida si trovò dinanzi alla basilica di San Pietro: «A un tratto vidi che le sue mura cominciavano a sbriciolarsi e con forza precipitavano cadendo sulla piazza. La cosa più strana era che tutti questi pezzi si univano in mucchietti sparsi in cerchio su tutta la piazza. Mi sembravano gruppi di persone; questa fu l’impressione che ne ebbi. Poi, questi mucchi di pietre si unirono molto lentamente verso il centro della piazza e formarono una sola grande roccia».
Il 15 agosto 1976 vide nuovamente il Vaticano: «Le mura erano sbriciolate e danneggiate. Udii: “Attenzione, popoli”. Vidi passare sul mondo una violenta marea rossa. Udii: “Vedete”. Vidi la Signora tutta glorificata. Poi udii: “È Lei che vincerà, se voi farete ciò che è la volontà del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Proclamatela come la “Signora di tutti i Popoli”. E poi…”. Di nuovo vidi il Vaticano. Le mura erano intonacate e vi furono messe nuove grandi pietre. E udii: “Questa è la nuova epoca che verrà”. Ho visto il Vaticano tutto nuovo, come rinato».
E, il 2 febbraio 1977, «un ragno tesseva una immensa ragnatela con la quale fu avvolta tutta la facciata di San Pietro. Nel cielo c’erano delle nuvole pesanti e dalle nubi risuonò la Voce in un tono ancora più lamentevole, come di un moribondo: “Figli Miei, figli Miei, perché Mi avete abbandonato? Popolo Mio, popolo Mio, perché Mi hai abbandonato? Ritornate alla vostra vera dottrina nella vera Chiesa!”. Quando udii ciò fui presa da una grande tristezza. Quindi sembrò come se qualcosa fosse accaduto nel Vaticano. Non potei però vedere di che cosa si trattasse. Improvvisamente la ragnatela scomparve da San Pietro e in alto nel firmamento apparve un magnifico arcobaleno dai colori lucenti».
Di grande impatto emotivo fu la visione del 25 maggio 1980: «Una grande carta geografica venne aperta. I Paesi che potevo vedere chiaramente erano: Olanda, Francia, Germania e Belgio. Altri Paesi li vidi come nella foschia. Dopo, la carta geografica venne ripiegata e si trasformò a un tratto in una pianura grande e larga; un gregge di pecore pacificamente vi pascolava. Dopo sentii un rumore tipico di cavalli al galoppo che si avvicinava. Un gran numero di cavalli bianchi e neri vennero di corsa. Questi sparpagliarono il gregge di pecore, cacciandolo in avanti. Le pecore non sapevano più dove andare. Anche il Santo Padre guardò con un’espressione molto seria. Dalle nuvole la Voce esclamò forte: “Guarda che cosa è successo! I cavalli selvaggi si sono scatenati e spingono il mio gregge verso l’abisso. Tu Pietro li terrai a freno con la dottrina che c’è e che rimane”. Le ultime parole “che c’è e che rimane”, le udii echeggiare per tre volte su piazza San Pietro. Dopo, la Voce disse: “Guarda dove ha cominciato”. Quindi la Voce fece una pausa e continuò dicendo: “Pensa ai lupi, Pietro Mio, essi vengono da voi avvolti in pelle di pecora. Imponiti col tuo pastorale! ”».
L’ha ripubblicato su gipoblog.
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