Cari fratelli e sorelle, lo stimatissimo padre Serafino Tognetti, discepolo di don Divo Barsotti, anima sacerdotale meravigliosa e formatore di anime da lunghi anni, ha avuto la bontà di leggere e prendere in esame lo scritto sul Getsemani mariano. Dopo le vostre preziose e a tratti commoventi testimonianze (si legga per esempio questa), quella di padre Serafino giunge come perla, come fregio che impreziosisce le riflessioni che ho condiviso di cuore con tutti voi. Sempre nella logica e nel desiderio dell’edificazione e arricchimento spirituale di tutti, offro alla vostra lettura le brevi ma dense considerazioni di padre Serafino.
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Caro fra Pietro, pace a te.
Il tuo scritto, il “Getsemani mariano”, lo trovo assai appropriato e giusto.
Seguendo la traccia degli scritti di Montfort, delle apparizioni di Fatima e in parte degli scritti di Maria Valtorta, pare proprio che si parli dei tempi attuali, nei quali ci attendiamo non una fine ma un castigo.
E la santa Vergine ha un ruolo determinante e preciso in questo tempo e in questa situazione.
I giorni della Passione sono i giorni della fede della Vergine Maria: solo Lei, in quelle ore tremende, credette.
Don Divo Barsotti disse che ci fu un momento nel quale tutta la Chiesa si riassunse in una persona sola: i tre giorni dall’arresto di Gesù alla sua resurrezione.
Tutti avevano perso la fede e la fiducia, nessuno credeva nella resurrezione del Cristo, pur annunciata.
Solo la Madonna conservò e visse la fede, e di qui il suo martirio.
Barsotti commentava che questo potrebbe succedere anche oggi, che tutti perdano la fede, e se anche essa fosse mantenuta da una persona sola sulla terra, la Chiesa sussisterebbe.
Credo che ci si avvii a questo. Non tanto una persona sola, ma i pochi. E questi pochi sono coloro che credono tutto, che accolgono il vangelo nella sua interezza e accolgono gli appelli della Vergine Maria.
Cercano di vivere con Cristo nel Getsemani e vanno con Lui ovunque egli vada.
Grazie e che il Signore ti sostenga sempre e ti benedica.