L’Anniversario Centenario di Fatima è diventato, per molti, l’occasione per riportare a galla il discorso sul Terzo Segreto e sulla presunta incompletezza di quanto pubblicato dalla Santa Sede nel 2000. Cosa pensare di tutto questo? …
A mio parere, se si epurano dalla autentica “Inchiesta” su Fatima – i cui misteri noti e meno noti sono di una ricchezza che impressiona e che vanno sempre più e sempre meglio scandagliati – quegli atteggiamenti critici malsani di certi ambienti e circoli cattolici; se si distinguono i dati autentici dalle pure e gratuite illazioni e se si libera il discorso sul Terzo segreto dall’atmosfera di “giallo” e invece di inserirlo nel genere “polemica” lo si inserisce piuttosto nel genere “conversione” – che muove spesso dalla conoscenza di verità dure e gravi che portano come effetto frutti di sincero ripensamento e rinnovamento della vita –, allora non solo si può continuare il dibattito sul Terzo Segreto ma è anche, a mio parere, opportuno e doveroso farlo, anche se a certe condizioni e delimitandone accuratamente i confini.
Il desiderio sincero di fare chiarezza e verità circa una situazione effettivamente spinosa e ricca di enigmi ha mosso diversi studiosi cattolici a compilare – e man mano a infoltire – un ricco e accurato Dossier che, al presente, offre contenuti molto precisi e dettagliati che vale la pena conoscere perché, grazie ad essi, si può effettivamente giungere a diverse conclusioni certe ed importanti da cui trarre grande giovamento per la comprensione profonda del mistero di Fatima, del suo evento, del suo messaggio e del suo Segreto.
Mosso da queste convinzioni, presento una sintesi schematica del Dossier sul Terzo Segreto. La ricavo soprattutto da un testo del giornalista napoletano Saverio Gaeta che si presenta come una delle più recenti e aggiornate inchieste sul messaggio e sul Segreto di Fatima (1).
Prima di cimentarmi in questa presentazione vorrei però ricordare, preliminarmente, che già di suo Fatima ha una grandezza che va assolutamente colta perché è lo sfondo dalla variegate tinte su cui si inserisce il prezioso apporto contenutistico del Terzo Segreto. Ma sganciare quest’ultimo dallo sfondo dell’evento-messaggio di Fatima e trattarlo come un blocco tematico a sé finirebbe per far perdere di vista quell’unità del messaggio e quella priorità dell’avvenimento che va sempre tenuto presente quando ci si accosta alle epifanie portoghesi della Vergine del 1917.
Fatima, coraggiosamente, è stata definita come “il più grande intervento di Dio nella storia dal tempo di Cristo e degli apostoli” (2) e come uno dei più grandi segni dei nostri Tempi, come ebbe a ricordare san Giovanni Paolo II, che individuò altresì le ragioni di questa collocazione unica di Fatima nei piani della Divina Provvidenza:
« Osservando i segni dei tempi in questo XX secolo, quello di Fatima appare come uno dei più grandi, anche perché annuncia nel suo messaggio molti dei segni successivi ed invita a vivere i loro appelli; segni come le due guerre mondiali, ma anche grandi assemblee di Nazioni e di popoli sotto il segno del dialogo e della pace; l’oppressione e le agitazioni vissute da diversi Paesi e popoli, ma anche la voce e le opportunità date a popolazioni e a genti che nel frattempo si levarono nell’Arena internazionale; le crisi, le diserzioni e le tante sofferenze dei membri della Chiesa, ma anche un rinnovato e intenso senso di solidarietà e di reciproca dipendenza nel Corpo Mistico di Cristo, che si sta consolidando in tutti i battezzati, conformemente alla loro vocazione e missione; l’allontanamento da Dio e il Suo abbandono da parte degli individui e delle società, ma anche un’irruzione dello Spirito di Verità nei cuori e nelle comunità fino a giungere all’immolazione e al martirio per salvare l’immagine e la somiglianza di Dio nell’uomo (cfr Gn 1, 27), per salvare l’uomo dall’uomo. Fra questi ed altri segni dei tempi, come ho detto, risalta Fatima, che ci aiuta a vedere la mano di Dio, Guida provvidenziale e Padre paziente e misericordioso anche di questo XX secolo » (3).
Faccio mie le riflessioni di S. Gaeta che riflette opportunamente così:
« In quell’ideale “filo azzurro” che collega indelebilmente le manifestazioni mariane, Fatima rappresenta un richiamo fondamentale proprio in questa dimensione: al di là di tutte le discussioni sull’esistenza di un brano non svelato del segreto e sulla correttezza della consacrazione al Cuore Immacolato di Maria (…) Nostra Signora del Rosario continua a ricordarci che Dio ci ha creati per amore e rilancia costantemente l’appello alla conversione dei cuori e al sacrificio salvifico sintetizzato nella preghiera insegnata ai piccoli veggenti: “Oh Gesù mio perdonateci, liberateci dal fuoco dell’inferno, portate in cielo tutte le anime, specialmente quelle che ne hanno più bisogno” » (4).
Note:
1) S. Gaeta, Fatima tutta la Verità. La storia, i segreti, la consacrazione, san Paolo, Cinisello Balsamo (MI), 2017, pp. 5-235.
2) Lo ha affermato, anche più di una volta, il sacerdote padovano don Attilio Negrisolo, in una sua catechesi su suor Lucia di Fatima, reperibile qui: https://gloria.tv/album/iwBvndKSfRyP1YecsiSWmmqWA/language/P9tZ8xVKoXVn4e3o1NykVavHR
3) Papa Giovanni Paolo II, Messaggio al vescovo di Leiria-Fátima per l’80° anniversario delle apparizioni, 1 Ottobre 1997: https://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/speeches/1997/october/documents/hf_jp ii_spe_19971001_fatima.html
4) S. Gaeta, Fatima tutta la Verità. La storia, i segreti, la consacrazione, p. 9.